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La
Decadenza del Sepolcro
Questa
Via di Mortis deriva dall’osservazione del modo d’agire del
tempo su ogni cosa mortale. Le pietre si sgretolano ed i cadaveri
imputridiscono sino a scomparire, un evento dal fascino senza fine
per gli Anziani e gli studiosi del Clan Cappadocio. Infatti, per i
non-morti, il processo di decadenza è una seducente malattia che
affligge chiunque e qualunque cosa, tranne loro stessi. Tramite
questa Via un praticante di Mortis è in grado di incanalare questa
forza.
Distruggere
l'Involucro
I Cainiti che uccidono le loro vittime, piuttosto che cibarsi
solamente di loro, frequentemente si trovano nella condizione di
doversi liberare in modo rapido di un cadavere. Mentre esistono
diversi modi per essere sicuri che un corpo non venga trovato (darlo
in pasto ad una muta di cani o gettarlo giù in un fiume) altri di
questi metodi mettono in pericolo il vampiro e non garantiscono il
successo. “Distruggere l’Involucro”, d’altra parte, è
infallibile. L’utilizzo di questo potere in poche parole trasforma
il cadavere d’un uomo in una pila di circa 15 chili
d’indistinguibile polvere, che sommariamente possiede la dimensione
e la forma del corpo che era.
Sistema:
Il giocatore spende 1 Punto Sangue nel momento in cui il vampiro
stilla la sua Vitae sul cadavere. Il giocatore quindi tira
Intelligenza + Medicina (difficoltà 6). Un successo è tutto ciò di
cui si necessita per rendere un cadavere polvere, sebbene il processo
impiega un numero di turni pari a 5 meno i successi ottenuti. Mentre
un’indagine che abbia buon esito grazie ad abilità magiche,
Taumaturgia, Auspex od un appropriato Rituale di Mortis possa rivelare
ad un mago o ad un vampiro qualcosa riguardo alla precedente identità
della pila di polvere, nessun ordinario sforzo mortale potrà
accertare la precedente natura dei resti.
Rigor
Mortis
Uno dei primi mutamenti che incorrono su di un corpo defunto, è la
rigidità; il cadavere diviene teso come un’asse, congelato in una
sola posa. Il Cainita che padroneggia “Rigor Mortis” è capace di
spingere un corpo vivo o non-morto a quel punto di rigidità usando
solo la sua volontà e la comprensione delle forze della decadenza.
Egli costringe il suo obbiettivo a diventare rigido, incapace di
muoversi senza sforzi di volontà enormi proprio come se i suoi
muscoli lo tradissero.
Sistema:
Il giocatore spende 1 Punto di Forza di Volontà e tira Persuasione +
Medicina (difficoltà 7). Ogni successo immobilizza un soggetto sul
posto per un turno. Un fallimento semplicemente indica la perdita del
Punto speso, mentre un fallimento critico rende l’obbiettivo immune
all’uso di qualsiasi potere della “Decadenza del Sepolcro” per
le successive 24 ore. Il soggetto deve essere visibile ed entro la
distanza di circa 25 metri perché il potere agisca. Un soggetto
immobilizzato segue le medesime regole come se fosse impalato. Con un
tiro di Forza di Volontà (difficoltà 7) e due successi, egli può
liberarsi dal rigore al suo turno di gioco. Fallire causa 1 Livello di
danno da Urto e vuol dire restare immobilizzato per un turno in più.
Avvizzimento
Ricordando alcune delle abilità del clan Tzimisce, il potere
“Avvizzimento” permette ad un vampiro di paralizzare l’arto
d’un avversario. Sia che il nemico sia un essere vivente che un
non-morto, i muscoli si intorpidiscono, la pelle si rompe e le ossa
divengono fragili. Il soggetto è incapace d’esercitare una
qualsiasi forza con l’arto incapacitato. Questa ferite perdurano
molto più a lungo della maggior parte di quelle che possono
infastidire un Cainita, e i mortali non sono semplicemente in grado di
curarle. “Avvizzimento” non deve essere per forza usato su un
arto, sebbene quello sia il suo consueto utilizzo. Vi si può
semplicemente ricorrere per colpire la faccia o i capelli d’un
obbiettivo, facendolo apparire invecchiato oltre i suoi anni. Si può
anche applicarlo sugli occhi o le orecchie d’un soggetto, annullando
il senso proprio di quell’organo (si richiedono due usi distinti per
accecare ed assordare qualcuno). “Avvizzimento” non può essere
usato come un potere di “morte istantanea”, i Cainiti infatti non
possono avvizzire gli organi vitali, me è comunque possibile
infliggere un’ampia varietà di ferite ad un nemico.
Sistema:
Il giocatore spende 1 Punto di Forza di Volontà. Il personaggio deve
scegliere un arto dell’avversario e poi toccarlo. Se quest’ultimo
tenta d’evitare il contatto, il giocatore tira Destrezza + Rissa per
afferrarlo secondo le regole consuete. Se ha successo nel toccare
l’arto voluto, il soggetto soffre 2 Livelli di Danno Aggravato. A
meno che egli non assorba entrambe le ferite (con Robustezza),
l’arto colpito è paralizzato ed inutilizzabile almeno finché tali
ferite non saranno curate. I Cainiti le curano come farebbero con
qualsiasi Ferita Aggravata. I mortali sono incapaci di guarirle, così
essi soffriranno per la loro intera vita, a meno che non siano curati
tramite qualche rimedio soprannaturale. Un arto avvizzito non degenera
oltre, anche nei mortali. Il soggetto può restare paralizzato per la
vita, ma il suo arto non diverrà mai infetto e non finirà in
cancrena. Gli effetti dell’avvizzimento dipendono dall’arto
colpito. Un braccio immobilizzato ha Forza 0 e non può portare alcunché
di più pesante d’un paio d’etti. Una gamba che abbia subito la
stessa sorte impedisce al soggetto un’andatura più velocemente
d’un impacciato saltello o d’uno strisciato zoppichio. Egli
soffrirà il Difetto “Claudicante”. Un singolo occhio avvizzito
impone un +1 di difficoltà nei tiri di Percezione, perdere entrambi
gli occhi o le orecchie impone gli effetti dei Difetti “Ciecità”
e “Sordità”. Una lingua paralizzata impone il Difetto
“Mutismo”, mentre una faccia che ha subito questo potere riduce
l’Aspetto del soggetto colpito d’un punto per ciascun Danno
Aggravato subito.
Corrompere
la Carne Non-Morta
“Corrompere la Carne Non Morta” oscura la linea tra la vita e la
non-morte, trasformando una creatura non-morta in qualcosa ancora
abbastanza vivo per subire e soffrire malesseri. Tali malanni che
affliggono il soggetto possono essere: letargia, capogiri, perdita di
forze, goffaggine ed incapacità nel mantenere il sangue nel proprio
sistema. Questa perniciosa influenza è assai virulenta tra i mortali.
Essi prendono la malattia semplicemente restando poche ore vicino alla
vittima. Gli altri Cainiti hanno maggior tempo a disposizione prima di
restare infettati. Essi devono consumare il sangue della vittima perché
ciò accada, ma in seguito a ciò soffrono dei medesimi disturbi della
vittima originale della Disciplina, incluso il passare l’infezione
ad altri. La malattia cessa dopo circa una settimana.
Sistema:
Il giocatore sceglie un soggetto entro la visuale del suo personaggio
ed a una distanza non maggiore di 20 metri. Egli tira Persuasione +
Medicina (difficoltà 6) e spende 1 Punto di Forza di Volontà. Il
giocatore della vittima deve fare un tiro in Costituzione (+
Robustezza se posseduta) con una difficoltà uguale alla forza di
Volontà dell’attaccante. Se il giocatore ottiene più successi
della vittima, quest’ultima acquisisce la virulenta influenza
all’istante. La malattia ha i seguenti effetti: -0 La Forza e la
Prontezza di Spirito della vittima sono dimezzati (arrotondando per
difetto). -1 La vittima perde 1 punto di Destrezza. -2 Il giocatore
della vittima deve spendere un Punto sangue aggiuntivo ogni notte,
solo per permettere al vampiro di destarsi, i mortali invece un
livello di salute a giorno. -3 Il giocatore della vittima deve tirare
su Self-Control od Istinto dopo ogni volta che il vampiro si nutre
(difficoltà 8). Un fallimento indica che egli non è in grado di
trattenere il sangue ingerito al suo interno, vomitandolo
all’istante in un grande e disgustoso grumo rappreso, perdendo
qualsiasi beneficio esso possa avergli fornito. i mortali vomitano il
cibo. Ogni sera al tramonto, la vittima ha la possibilità di
sconfiggere l’infezione. Il giocatore della vittima tira su
Costituzione, con una difficoltà pari ad 11 meno il numero di
tramonti trascorsi da quando ha preso la malattia. Con un tiro
favorevole, egli vince il malanno ed inizia a recuperare le forze.
Istantaneamente riottiene la sua abilità nel controllare il sangue,
ed in seguito, ad ogni ora trascorsa, recupera un punto perso nei suoi
Attributi sino al recupero totale.
Dissolvere
la Carne
Questo potere fa chiudere alla Via della “Decadenza del Sepolcro”
un cerchio completo, dal momento che esso ripresenta la prima abilità,
“Distruggere l’Involucro”, applicata però ai vampiri.
“Dissolvere la Carne” permette ad un Cappadocio di tentare di
ridurre la carne vampirica in polvere o cenere, come se il soggetto
fosse stato bruciato od esposto al sole.
Sistema:
Il giocatore spende 2 Punti sangue ed 1 Punto di Forza di Volontà nel
momento in cui il vampiro spilla una certa quantità della sua Vitae
impregnata del potere del sepolcro. Se egli lo getta addosso ad una
singola vittima Cainita in un qualsiasi momento entro pochi turni
dalla sua estrazione (la maggior parte del sangue deve raggiungere la
vittima, poche gocce sono inefficaci), esso fa si che un’intera
parte del corpo della vittima si dissolva in cenere. Il giocatore tira
in Forza di Volontà con una difficoltà pari alla Costituzione + 3
della vittima. Per ogni successo ottenuto, il soggetto riceve una
Ferita Aggravata. La carne non-morta danneggiata da questo potere si
tramuta in cenere ed essa deve essere rigenerata dolorosamente dalla
vittima, posto che essa sopravviva. La cenere ottenuta possiede senza
dubbio proprietà mistiche da cui i Cappadoci, i Tremere e gli altri
stregoni di sangue sono in grado di ottenere vantaggi. Ogni ferita
inflitta da da questa abilità equivale alla perdita di circa 1/8 del
peso del soggetto; al Narratore spetta la scelta di quale siano le
parti perse.
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